Nove mesi - Estratto da “Ti stappo gli occhi” di Valeria Cipolli

Nove mesi

Mi tengo,
mi porto in grembo,
gravida d’anni.
L’anima
di straccio molle.
Troppo gonfia
per partorirmi ormai,
ho doglie visive
che aprono squarci
tra le maglie vive
della realtà
ma cosa c’è al di là?
Spalanco
le ante del sole
per sopravvivenza.
Sembra che io
qui
debba restare
a strizzare i panni
dell’inesistenza,
rammendar
vagiti di vita passata,
infeltrita
e rattoppar ciò che ho di scucito
nell’ordito del corpo.
Suvvia, nove mesi
non posson bastare.
In questa modesta sartoria
la sorte sgronda i minuti
nella cruna del tempo
ma il momento giusto
nel giusto luogo
è un lusso per pochi avventori
del caso.
Appena nata
sarò già orfana
di me.