Umanità - Estratto da “Ti stappo gli occhi” di Valeria Cipolli

Umanità

E siamo tutti sciolti,
liquefatti,
su questa terra di carne,
colati
come pozzanghere umane
e inciampiamo
e col cucchiaio
ci raccogliamo,
soli,
inzuppati nel brodo della notte,
dove trattiene ognuno,
come può,
il retrogusto consolatorio
in un boccone di vita che lo inghiotte.
Perdiamo la faccia
strada facendo,
ci ubriachiamo di incontri ardenti
ma siamo astemi nei sentimenti.
Stendiamo i disagi al sole
purché sian di tutti
e facciano clamore.
Siamo sottovuoto,
vuoti di tutto e saturi di niente.
Chiusi nella noia
ermeticamente.
Laggiù, sotto la tonaca
della natura incensata
tra steli di leggerissime dita
la delicatezza coglie i suoi adepti.
Solo un fiore ci può salvare.
In fondo chiediamo
un cielo più grande
dove planare,
soffici nuvole
per atterrare
che accolgano
attutiti,
i lividi di guerra,
per restituire
un giorno
questo cielo alla terra.